Intolerance
Intolerance
1916
Paese
Usa
Generi
Storico, Biblico
Durata
178 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
David W. Griffith
Attori
Lillian Gish
Mae Marsh
Spottiswoode Aitken
Robert Harron
Douglas Fairbanks
Quattro storie in epoche e luoghi differenti si alternano tra loro: l'assalto di Babilonia nel 539 a.C.; vita e passione di Gesù Cristo; la strage degli Ugonotti nella notte di San Bartolomeo nel 1572; la storia drammatica di una coppia degli anni Dieci del Novecento. Quattro storie che si avvicendano, punteggiate dalle immagini di una donna (Lillian Gish) che dondola una culla. Quattro storie che, in epoche e luoghi lontani tra loro, vogliono raccontare un tema universale e immutabile: l'intolleranza. Quattro storie che non hanno tutte lo stesso peso e la stessa forza, a partire dal loro minutaggio: circa 10 minuti la parte su Gesù, circa 20 quella sugli Ugonotti, circa 70 la storia moderna, circa 80 quella babilonese. Proprio la caduta di Babilonia è la linea narrativa più spettacolare e ricordata, complice l'impianto produttivo mastodontico (basti citare la ricostruzione dell'immensa porta di Babilonia) e le sorprendenti scene di massa. Ma hanno indubbio ed enorme valore anche il pathos orchestrato nella storia moderna, l'avvincente e fulminea spettacolarità della strage degli Ugonotti e l'iconica e universale passione di Cristo. Ogni episodio prende spunto da un diverso filone cinematografico già esistente: la caduta di Babilonia fa riferimento al cinema epico italiano (e in particolare a Cabiria di Giovanni Pastrone, del 1914), l'episodio di Cristo alle "passioni" tipiche del cinema delle origini, la notte di San Bartolomeo al film d'art francese mentre l'episodio moderno è un perfetto esempio dello stile di Griffith. «Allegro, lento, agitato, moderato cantabile: Intolerance invita a raffronti con un immenso poema sinfonico basato su quattro strutture armoniche a sé stanti» (Paolo Cherchi Usai). Un'opera titanica che accelera, lentamente, con il passare dei quasi 180 minuti, con i frammenti delle vicende che si fanno sempre più brevi, e che aumentano il ritmo e la forza del finale di uno dei film più importanti, sperimentali e visionari della storia del Cinema. Insieme al precedente Nascita di una nazione (1915), Intolerance rappresenta la consacrazione totale di David Wark Griffith come uno dei registi più influenti di sempre, sia dal punto di vista delle innovazioni tecniche e narrative, sia per aver nobilitato il cinema come arte riconosciuta.
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