Introduction
Inteurodeoksyeon
2021
Paese
Corea del Sud
Genere
Drammatico
Durata
66 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Hong Sang-soo
Attori
Shin Seokho
Park Miso
Kim Youngho
Ki Joobong
Youngho (Shin Seok-ho) va nello studio di suo padre, un medico, che è impegnato con i suoi pazienti e non riesce a trovare tempo per lui. Uno dei pazienti è un famoso attore, che Youngho ritroverà qualche tempo dopo a un pranzo in compagnia di sua madre...
Tornando al bianco e nero che tanto ha dato al suo cinema precedente in termini di espressività, Hong Sang-soo dirige un film semplice ma efficace, incentrato sul rapporto tra genitori e figli. Due madri che cercano di introdurre i propri ragazzi alla vita, ma questi ultimi sono decisi a crearsi da soli un percorso. Come spesso avviene nel cinema del regista sudcoreano, quello che viene raccontato è un frammento di vita, in cui i dialoghi contano più delle immagini e in cui i significati vanno ricercati tra il non detto, i vuoti narrativi e i silenzi. Si parla di autenticità di un abbraccio nel discorso più importante del film, ma Hong gioca anche con l'aspetto onirico, con la finzione, con quei piccoli momenti di inganno (ai personaggi? agli spettatori?) che sono spesso presenti nel cinema dell'autore. Il risultato è una piccola poesia in cui il tema della distanza e della separazione si sviluppa in maniera dolorosa; anche se il coinvolgimento emotivo va e viene e manca un vero guizzo per renderlo un film potente come il suo autore avrebbe voluto. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2021, il film è stato in parte girato proprio nella capitale tedesca durante la precedente edizione della kermesse in cui Hong era sempre in competizione.
Tornando al bianco e nero che tanto ha dato al suo cinema precedente in termini di espressività, Hong Sang-soo dirige un film semplice ma efficace, incentrato sul rapporto tra genitori e figli. Due madri che cercano di introdurre i propri ragazzi alla vita, ma questi ultimi sono decisi a crearsi da soli un percorso. Come spesso avviene nel cinema del regista sudcoreano, quello che viene raccontato è un frammento di vita, in cui i dialoghi contano più delle immagini e in cui i significati vanno ricercati tra il non detto, i vuoti narrativi e i silenzi. Si parla di autenticità di un abbraccio nel discorso più importante del film, ma Hong gioca anche con l'aspetto onirico, con la finzione, con quei piccoli momenti di inganno (ai personaggi? agli spettatori?) che sono spesso presenti nel cinema dell'autore. Il risultato è una piccola poesia in cui il tema della distanza e della separazione si sviluppa in maniera dolorosa; anche se il coinvolgimento emotivo va e viene e manca un vero guizzo per renderlo un film potente come il suo autore avrebbe voluto. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2021, il film è stato in parte girato proprio nella capitale tedesca durante la precedente edizione della kermesse in cui Hong era sempre in competizione.
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