Federica (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli) sono una coppia in apparenza stabile, che vive insieme da ormai diversi anni. Se Marina si è sempre considerata lesbica, Federica è stata sposata con un uomo, ha un figlio ormai adulto, e non vuole che la sua prima relazione omosessuale sia di dominio pubblico. Una serie di avvenimenti faranno entrare quest'ultima in crisi e, così, anche il rapporto con Marina potrebbe incrinarsi.

Arrivata al quarto lungometraggio di finzione, Maria Sole Tognazzi firma una pellicola piuttosto semplice, che vuole raccontare un rapporto omosessuale senza voler scandalizzare, ma soltanto cercando di “normalizzare” una relazione come tutte le altre. Intenti giusti, certo, ma sono proprio questi che tolgono mordente e coraggio a una storia d'amore che si vuole banale a tutti i costi. Se al centro ci fosse stata una coppia etero, il film sarebbe stato di un'inutilità sconcertante: basta allora parlare di una coppia al femminile per essere originali? Probabilmente no, anzi, è proprio questo il limite di una pellicola che finisce per risultare innocua come la storia che racconta. Le due attrici sono piuttosto in parte, ma i tormenti dei loro personaggi sono spesso superficiali e già visti troppe altre volte sul grande schermo. Si poteva e si doveva azzardare e graffiare di più: un'occasione sprecata.