Il giornalista Sandro (Walter Chiari) decide di condurre un'inchiesta che verta sull'egoismo umano. Durante la preparazione del lavoro, dunque, individua alcuni personaggi che potrebbero tornargli comodo per la sua argomentazione. Poco alla volta sarà lui stesso a identificarsi nei problemi sollevati, rivalutando sotto nuova luce i suoi comportamenti passati nei confronti degli altri. Pur avvalendosi di un cast d'eccezione e di una regia calzante e precisissima in ogni dettaglio, Io, io, io… e gli altri rimane un prodotto mediocre che rincorre una facile morale educativa, veicolata in maniera fin troppo esplicita. Retorica bonaria e facile sentimentalismo (soprattutto nella fase finale, in cui il protagonista riflette sulla sua intera esistenza) non tardano ad arrivare all'interno di un mosaico composto da tanti convincenti tasselli che faticano a brillare nell'insieme. L'egoismo, tema chiave del film palesato sin dalle prime sequenze, è un concetto tanto interessante quanto spinoso da portare sullo schermo senza cadere in tediose banalità. David di Donatello per la miglior regia.