Johnny (Jane Birkin), giovane ragazza dall'aspetto ambiguamente mascolino, si innamora del camionista omosessuale Krassky (Joe Dallesandro), legato a un geloso collega (Hugues Quester). Tenterà di sottrarlo al rivale con ogni mezzo, arrivando a sfiorare la tragedia. Cupo dramma sentimentale scritto e diretto da Serge Gainsbourg (al suo esordio dietro la macchina da presa), che tratteggia, in modo anticonvenzionale ed estremamente personale, le derive di un triangolo amoroso destinato al cortocircuito e all'annullamento. Narrativamente essenziale, con una macchina da presa concentrata sulla desolazione interiore ed esteriore dei personaggi, Je t'aime moi non plus (dall'omonima canzone, scritta dallo stesso Gainsbourg) mette in scena tematiche scottanti (l'omosessualità, la donna come utopica, momentanea e sterile ricerca di compensazione emozionale), bilanciate dallo stile scarno e minimalista. Straordinarie le caratterizzazioni dei protagonisti, con la lente d'ingrandimento puntata sulla fragile Johnny, senza dubbio una delle figure femminili più dolenti e sfumate del decennio, anche se il tutto appare ad oggi inevitabilmente datato, appesantito da un ritmo probante e troppo rarefatto (seppur funzionalmente) per arrivare direttamente allo spettatore. In ogni caso, nel bene e nel male, una tappa importante del cinema francese degli anni Settanta. Particina per Gérard Depardieu (l'uomo a cavallo); fotografia di Willy Kurant. Candidato a due César (musiche e suono).