Ex-sicario da poco rimasto vedovo, John Wick (Keanu Reeves) torna a uccidere quando un gruppo di criminali capitanati da un balordo (Alfie Allen) gli ammazza il cane, ultimo dono della moglie, e gli ruba la Mustang.

Action-movie di poche pretese, girato da due ex-stuntman, John Wick punta sull'iperviolenza per costruire spettacolari coreografie, inseguimenti, sparatorie e tutto quello che può mandare in solluchero gli amanti del genere. L'antieroe protagonista, granitico, implacabile, impossibile da sconfiggere, è ben incarnato da un Keanu Reeves leggermente imbolsito e sottilmente ammiccante: difficile non pensare al Neo della trilogia matrixiana guardando ai suoi impeccabili abiti neri. Se il tema del rapporto conflittuale con il boss sovietico (Michael Nyqvist), ex-capo di John e padre dell'uomo che gli ha ucciso il cane, non è molto originale (La promessa dell'assassino, del 2007, docet), più apprezzabili sono alcuni sprazzi di ironia, dal repertorio di battute dell'uomo invincibile alla simpatica trovata dell'hotel per assassini. Ben costruite le scene, in particolare l'inseguimento nella discoteca, e notevole colonna sonora, con contributi di Marilyn Manson. Un divertissement dalla trama inconsistente ma tutto sommato godibile. Piccole parti per John Leguizamo e Willem Dafoe. Seguito da John Wick – Capitolo 2 (2017)