Una volta divenuta adulta, Jolanda (May Britt) scopre di non essere figlia dello zingaro che l'ha cresciuta (Umberto Spadaro), ma del conte di Ventimiglia, il leggendario Corsaro Nero, ucciso a suo tempo dal crudele Van Guld (Marc Lawrence). La ragazza giura dunque vendetta e si mette sulle tracce dell'assassino di suo padre. Tratto dall'omonimo romanzo di Emilio Salgari, Jolanda la figlia del Corsaro Nero è una lineare trasposizione in immagini del testo di riferimento. Senza avere alcuna pretesa se non quella di intrattenere il pubblico con il giusto mix di avventura e ironia, Mario Soldati mette in scena le rocambolesche gesta di Jolanda tra duelli, tradimenti, segreti e tesori nascosti. Realizzato per conquistare il consenso popolare e per solleticare il gusto del pubblico e la sua sete di visioni avventate, esotiche e il più possibile dinamiche, il lavoro del regista riesce sicuramente nel suo intento e centra il bersaglio grazie all'accuratezza scenica adottata e all'organizzazione di sequenze d'azione spettacolari e calibrate al millimetro. Gli amanti della letteratura salgariana potrebbero storcere il naso per la scelta di ridicolizzare lo spirito di avventura dei romanzi di riferimento in questo o in quel punto, ma si tratta di licenze cinematografiche del tutto giustificate.