Judy
Judy
2019
Paese
Gran Bretagna
Genere
Biografico
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Rupert Goold
Attori
Renée Zellweger
Jessie Buckley
Finn Wittrock
Rufus Sewell
Michael Gambon

L’ultimo periodo della vita della grande attrice e cantante Judy Garland (Renée Zellweger), sul finire di una carriera folgorante, iniziata giovanissima con l’interpretazione di Dorothy ne Il mago di Oz (1939). Un mix di fama e successo, fra Oscar e Golden Globe, e poi la battaglia con il suo management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a trasferirsi a Londra.

Biopic sugli ultimi momenti della vita di Judy Garland, alla viglia del 50° anniversario della morte della celebre interprete e dell’80° anniversario de Il mago di Oz, il film di Rupert Goold è una ricostruzione biografica che restituisce l’epilogo dell’esistenza della diva con eleganza ma anche con un approccio fortemente standardizzato, privo di scarti sul piano formale e con un deciso impianto teatrale. Una confezione elegante ma inerme, che tuttavia, in virtù di questa semplicità ai limiti del bozzettismo, riesce ad accogliere al suo interno l’interpretazione bigger than life di un’ottima Renée Zellweger, premiata con il Golden Globe alla miglior attrice in un film drammatico: la sua Judy, ormai sul lastrico e costretta ad accettare la proposta di una tournée canora a Londra, quella del night club Talk of the Town, per sostenere i propri figli (siamo nell’inverno del 1968 e da lì a poco l’artista, schiava degli psicofarmaci, morirà a soli 47 anni), è una maschera di inerme e struggente dolore, alla quale l’attrice aderisce con dedita e compassionevole verosimiglianza, regalando allo spettatore più di un momento sinceramente commovente. La voce ormai in disarmo della Garland, incrinata e prossima a spezzarsi, è la vera anima di un prodotto hollywoodiano conservativo ma a tratti efficace, per il quale il regista si è ispirato alla pièce teatrale The End of the Rainbow di Peter Quilter. Presentato ai Festival di Toronto e Telluride e alla Festa del Cinema di Roma nel 2019, il film ha portato Renée Zellweger a vincere l'Oscar come miglior attrice protagonista.

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