Jumanji – The Next Level
Jumanji: The Next Level
2019
Paese
Usa
Generi
Commedia, Avventura, Azione
Durata
114 min.
Formato
Colore
Regista
Jake Kasdan
Attori
Dwayne Johnson
Jack Black
Kevin Hart
Ashley Scott
Karen Gillan
Danny DeVito
Nick Jonas
Rhys Darby
Danny Glover
Alex Wolff
Spencer (Alex Wolff) è depresso, anche se Natale è alle porte. Il nonno (Danny DeVito) lo esorta a prendere in mano la sua vita e così il ragazzo, dopo aver riparato il videogioco Jumanji nel suo seminterrato, viene risucchiato al suo interno. I suoi amici decidono di andare a salvarlo, lo raggiungeranno, ma il gioco è guasto e così vi finiscono intrappolati anche il nonno di Spencer e il suo ex socio Milo (Danny Glover).

Jake Kasdan, figlio di Lawrence, torna alla regia del secondo capitolo della nuova saga di Jumanji, sequel di Jumanji – Benvenuti nella giungla (2017): un seguito che si rimette in scia al Jumanji del 1995 con Robin Williams, basato sul racconto di Chris Van Allsburg, riproponendo il quartetto composto da Dwayne “The Rock” Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan. Rispetto al modesto e dimenticabile risultato del predecessore, le premesse appaiono stavolta più gradevoli (ma solo in partenza), dalle schermaglie iniziali tra Danny DeVito e Danny Glover, purtroppo molto frettolose e sacrificate all’interno della prima parte, a delle sequenze più d’impatto, come quelle relative all’assalto delle scimmie e all’inseguimento al cardiopalma con struzzi famelici alle calcagna. La cornice natalizia offre parimenti qualche spiraglio di piacevolezza e suggestione, ma sono piccoli slanci e fuochi di paglia che purtroppo non riescono a risaltare in un impianto puntualmente fracassone e demenziale, che col passare dei minuti smarrisce ogni barlume di stupore (gli avatar, in tal senso, non fanno registrare alcuna novità degna di nota). Le citazioni scomodate da Kasdan, a partire – per restare in famiglia – dal ciclo di film su Indiana Jones per arrivare alla riproposizione scollacciata de Il trono di spade, non si contano (il luna park videoludico non risparmia nemmeno Mad Max), ma sono tutte strizzate d’occhio fini a se stesse dal fiato corto, quando non addirittura ansimante. Il finale apre, a chiare lettere, al terzo capitolo. 
Maximal Interjector
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