Il giornalista ed esperto di criminologia Brian (David Duchovny), accompagnato dalla fidanzata Carrie (Michelle Forbes), parte alla volta dei luoghi dove si sono consumati alcuni dei più terribili crimini della storia americana. Lungo la strada, fanno la conoscenza dei girovaghi Early (Brad Pitt) e Adele (Juliette Davis), in apparenza bravi ragazzi come tanti altri, ma che in realtà nascondono inquietanti verità. Indagine psicologica, anche se la psicologia è piuttosto cartoonesca e all'acqua di rose, sull'universo della criminalità seriale, che però vira ben presto nella direzione di un road movie sviluppato lungo i tracciati americani più desertici e sperduti, dal Texas al Nevada, dal Tennessee all'Arkansas. Il protagonista parte proprio con l'obbiettivo di scrivere un libro di criminologia, e per farlo è disposto a visitare i luoghi dei più efferati omicidi della storia americana. L'indagine è quindi voluta, didascalicamente cercata dagli autori, ma, nonostante le buone premesse all'insegna della detection e dello scavo paesaggistico, tutto si riduce, in maniera un po' facilona e sempliciotta, a miscela sorniona di violenza efferata e videoclippara che stenta a far decollare la credibilità del film e lo imprigiona dentro soluzioni esili e talvolta anche un po' stantie. Buona la chimica del quadrilatero di interpreti e si segnala qualche guizzo interessante dietro la macchina da presa, ma anche tanto rumore per (quasi) nulla. Emerge, comunque, una visione sociale, quasi pedagogica e piuttosto inquietante del criminale, paragonato a un infante incapace di discernere tra il bene e il male, ma Sena pare più interessato agli strilli del proprio apparato visivo che al resto.