Jay (Neil Maskell) e Gal (Michael Smiley) accettano un lavoro da un uomo misterioso (Struan Rodger) che fa con loro un patto di sangue legato a una lista di tre persone da uccidere. I due sicari finiscono in una spirale di follia in cui potrebbero essere coinvolte anche le loro famiglia. Cupo ed esoterico, il secondo lungometraggio del britannico Ben Wheatley è un'opera suggestiva e inquietante, che nell'intenso finale a toni horror riprende alcune atmosfere dal mondo folle descritto in The Wicker Man (1973) di Robin Hardy. Ma nell'ora abbondante che precede l'epilogo sembra quasi che il regista, di fronte a una sceneggiatura così misteriosa (spesso nel senso di incomprensibile), fosse indeciso sulla strada da prendere: thriller minimalista o splatter lovecraftiano? L'insieme dei due toni finisce per creare un'atmosfera ambigua che a volte impressiona ma più spesso lascia indifferenti.