Il giovane Lou Ford (Casey Affleck), apparentemente integerrimo vicesceriffo in una cittadina texana, intrattiene una perversa relazione sessuale con la prostituta Joyce Lakeland (Jessica Alba). La follia nascosta nella mente dell'uomo si fa strada sino a corrompere il rapporto con la fidanzata Amy Stanton (Kate Hudson) e a scatenare un'irrazionale spirale di violenza. La trasposizione, firmata Michael Winterbottom, del romanzo L'assassino che è in me di Jim Thompson non riesce a restituire l'oscura e tortuosa discesa in una mente deviata e traumatizzata, così come descritta nel libro. Ambientata in una indolente e conservatrice provincia americana degli anni Cinquanta, dalla facciata perbenista, la vicenda mette in scena la manifestazione della parte più oscura, malata e inconfessabile di un uomo che, traumatizzato durante l'infanzia, tenta in età adulta di costruirsi una parvenza di normalità, un lavoro rispettabile e relazioni convenzionali. Proprio la conoscenza tra Ford, interpretato da un convincente Casey Affleck, e la prostituta Joyce libera le profonde e nere pulsioni dell'uomo sino a portarlo a compiere atti di violenza irreparabili e allo stesso tempo freddamente programmati. Inizialmente accattivante e ben congegnata, la pellicola perde mordente con il passare dei minuti, a causa di una direzione indecisa fra toni drammatici e momenti crudi ma grotteschi: per questo, The Killer Inside Me risulta soprattutto un'occasione sprecata. Le carte in regola per sviluppare un noir torbido e importante c'erano tutte, ma i momenti di stanca, le cadute di stile e il poco efficace tratteggio dei personaggi hanno di molto limitato la resa complessiva. Sceneggiatura di John Curran, musiche di Joel Cadbury e Melissa Parmenter.