Negli anni Cinquanta, uno studioso svedese (Tomas Norstrom) si reca a casa di uno scapolo norvegese (Joachim Calmeyer) per studiare le sue abitudini culinarie. Tra i due, poco alla volta, si instaurerà un'insolita amicizia. Prendendo le mosse da un soggetto indubbiamente curioso e divertente, Bent Hamer cerca di sfruttare al meglio il notevole spunto di partenza, ma finisce per sprecarlo (almeno in parte) mettendo troppa carne al fuoco: eccessivo, per i suoi mezzi, raccontare allo stesso tempo una storia d'amicizia, l'incontro tra due sfere culturali diverse e la lotta contro la solitudine. Tutte tematiche che vengono sviluppate nella maniera giusta soltanto nelle prime battute (l'elemento più riuscito è proprio lo scontro tra due culture diverse), salvo poi diventare superficiali e ripetitive nella seconda parte. Troppo sbrigativo in diversi passaggi per poter appassionare fino in fondo. Bravi, in ogni caso, i due attori principali.