Dopo essere stato catturato da Scotland Yard in seguito al furto di gioielli della corona inglese, il ladro Kriminal (Glenn Saxson) viene lasciato scappare e pedinato in incognito dall'ispettore Milton (Andrea Bosic), allo scopo di recuperare la refurtiva. La caccia all'uomo si complicherà, in un intrigo internazionale ricco di colpi di scena e misteri. Cinecomic d'annata con protagonista un antieroe criminale estrapolato da una serie a fumetti realizzata da Magnus e Max Bunker e pubblicata in Italia negli anni Sessanta. Pellicola edulcorata rispetto ai contenuti più scomodi del corrispondente cartaceo, all'epoca oggetto di censura, ricca di ingenuità e dallo spirito forzatamente leggero e giocoso, che anticipa il più famoso Diabolik (1968) di Mario Bava. Film che tentò vanamente di far breccia nel pubblico recuperando atmosfere, intrecci e situazioni tipiche delle avventure cinematografiche di James Bond: tuttavia il protagonista Glenn Saxson, fasciato in un'improbabile tuta dalle parvenze scheletriche, non regge il confronto con il personaggio uscito dalla penna di Ian Fleming, così come la sceneggiatura (firmata dal regista Umberto Lenzi con David Moreno Mingote) e la trama appaiono un mix senza inventiva di elementi tipici del cinema di spionaggio. Inutile. Un sequel, Il marchio di Kriminal, sarà realizzato nel 1968 da Fernando Cerchio. Musiche di Romano Mussolini.