Il siciliano Franco (Franco Franchi) viene a sapere di un concorso pubblico per diventare vigile urbano in cui è richiesta una ottima conoscenza delle arti marziali e decide di parteciparvi. Così si trasferisce a Roma, facendosi allenare (con scarsi risultati) dal maestro Kon-Chi-Lay (Gianni Agus), mentre si innamora della bella Unci Vuncia (Irina Maleeva) e deve affrontare dei pericolosi killer. Parodia sterile e fiacca del cinema di arti marziali con particolare riferimento alle pellicole con protagonista Bruce Lee, come Dalla Cina con furore (1972) e Il furore della Cina colpisce ancora (1971). La pochezza di idee alla base si manifesta in un ricorso quasi sistematico alla volgarità gratuita che però, tra un peto e l'altro, riserva qualche (timido) sorriso. Franco Franchi, come sempre, si impegna e cerca di dare il meglio di sé, benché ingabbiato in un personaggio tutto faccette e gag fisiche, mal supportato da un copione che si limita ad accumulare sketch dal respiro comico assai corto e quasi sempre scontati. La trama ricalca in modo non troppo originale quella del film Cinque dita di violenza (1972) con la star cinese Lo Lieh. Tra i comprimari, uno dei pochi a cavarsela degnamente è Jimmy il fenomeno nei panni di un cameriere affetto da tremarella. A sorpresa, grande successo di pubblico che portò alla distribuzione del film sui circuiti internazionali.