Kubo e la spada magica
Kubo and the Two Strings
2016
Paese
Usa
Generi
Animazione, Fantasy
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Travis Knight
Nel Giappone di tanto tempo fa, un ragazzino di nome Kubo si prende cura di sua madre, donna di buon cuore ma spesso confusa e incapace di scindere la realtà dalla fantasia. Il ragazzo si guadagna da vivere facendo il cantastorie e animando origami con il suono del suo magico strumento. Un giorno scoprirà che i fantasmi che abitano la mente della madre sono più che reali e dovrà imparare a combatterli per potersi salvare.
Dallo studio di animazione Laika, già fautore del celebre Coraline e la porta magica (2009) e del buon Paranorman (2012), un altro cupo racconto in stop-motion che stavolta va a pescare dall’immaginario della tradizione giapponese. Tra demoni-drago, fantasmi senza volto e samurai-coleotteri, l’impianto visivo risulta ricco e spesso affascinante, anche se di tanto in tanto il digitale prende un po’ troppo il sopravvento, intaccando l’atmosfera artigianale che rende incantevole l’animazione a passo uno. La storia parte bene (molto bella la prima parte con le performance magiche di Kubo) per poi tendere alla dispersione, privilegiando un racconto di formazione scontato, laddove avrebbe potuto puntare su sfumature psicologiche più ambigue (la presunta follia della madre). Ne emerge comunque un prodotto di qualità, con parecchie venature dark, dove il piccolo eroe privo di un occhio costituisce una valida alternativa ai protagonisti standard delle produzioni mainstream hollywoodiane. In originale, Charlize Theron doppia la mamma di Kubo, Matthew McConaughey è Hanzo e Ralph Fiennes il malvagio nonno.
Dallo studio di animazione Laika, già fautore del celebre Coraline e la porta magica (2009) e del buon Paranorman (2012), un altro cupo racconto in stop-motion che stavolta va a pescare dall’immaginario della tradizione giapponese. Tra demoni-drago, fantasmi senza volto e samurai-coleotteri, l’impianto visivo risulta ricco e spesso affascinante, anche se di tanto in tanto il digitale prende un po’ troppo il sopravvento, intaccando l’atmosfera artigianale che rende incantevole l’animazione a passo uno. La storia parte bene (molto bella la prima parte con le performance magiche di Kubo) per poi tendere alla dispersione, privilegiando un racconto di formazione scontato, laddove avrebbe potuto puntare su sfumature psicologiche più ambigue (la presunta follia della madre). Ne emerge comunque un prodotto di qualità, con parecchie venature dark, dove il piccolo eroe privo di un occhio costituisce una valida alternativa ai protagonisti standard delle produzioni mainstream hollywoodiane. In originale, Charlize Theron doppia la mamma di Kubo, Matthew McConaughey è Hanzo e Ralph Fiennes il malvagio nonno.
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