L'asilo dei papà
Daddy Day Care
2003
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Steve Carr
Attori
Eddie Murphy
Jeff Garlin
Steve Zahn
Regina King
Kevin Nealon
Siobhan Fallon
Lacey Chabert
Jonathan Katz
Lisa Edelstein
Anjelica Huston
Laura Kightlinger
Dopo essere stato licenziato, Charlie (Eddie Murphy), marito e padre di famiglia, decide di trasformare la sua casa in un asilo con l’aiuto dell’amico Phil (Jeff Garlin) e il supporto della moglie Kim (Regina King). Tra mille difficoltà, l’idea si realizza con successo: questo intacca le iscrizioni dell’istituto gestito da Ms. Harridan (Anjelica Huston), la temibile direttrice che cercherà di eliminare la concorrenza.
Un prodotto per tutta la famiglia che propone un incipit di attualità interessante con un protagonista maschile fuori dal comune: un uomo disoccupato che è costretto a reinventarsi per garantire al figlio un’infanzia con l’istruzione adeguata. La storia però vira subito verso una deriva più scontata, quella della risata facile, garantita da una raffica di gag variegate nelle quali l’inettitudine educativa degli uomini (un cliché scontato e poco lusinghiero) si scontra con l’incontenibile vivacità dei bambini. I sorrisi sono assicurati ma è la trama a non reggere poiché sciolta da qualsiasi conflitto umano o famigliare che forse avrebbe permesso di abbassare i toni e quindi di aggiungere sostanza a una vicenda sulla genitorialità, sul sistema scolastico americano e sulla difficoltà educativa. In parte, seppur sprecata, è una statuaria Anjelica Huston alla cui severa preside però non viene dato il giusto spazio per distanziare le scenette divertenti e interscambiabili che si susseguono ininterrottamente e che alla fine si dimenticano con facilità.
Un prodotto per tutta la famiglia che propone un incipit di attualità interessante con un protagonista maschile fuori dal comune: un uomo disoccupato che è costretto a reinventarsi per garantire al figlio un’infanzia con l’istruzione adeguata. La storia però vira subito verso una deriva più scontata, quella della risata facile, garantita da una raffica di gag variegate nelle quali l’inettitudine educativa degli uomini (un cliché scontato e poco lusinghiero) si scontra con l’incontenibile vivacità dei bambini. I sorrisi sono assicurati ma è la trama a non reggere poiché sciolta da qualsiasi conflitto umano o famigliare che forse avrebbe permesso di abbassare i toni e quindi di aggiungere sostanza a una vicenda sulla genitorialità, sul sistema scolastico americano e sulla difficoltà educativa. In parte, seppur sprecata, è una statuaria Anjelica Huston alla cui severa preside però non viene dato il giusto spazio per distanziare le scenette divertenti e interscambiabili che si susseguono ininterrottamente e che alla fine si dimenticano con facilità.
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