Il commissario Barresi (Giuliano Gemma) scopre che qualcuno ha versato ben cento milioni sul suo conto e subito dopo riceve una telefonata in cui gli viene intimato di non dare troppo fastidio nel corso di una futura inchiesta; un suo superiore, infatti, è assassinato proprio prima d'interrogare un importante testimone. Barresi ha l'incarico di approfondire le indagini: scoprirà un complesso piano che riguarda l'alta finanza e il traffico di droga. Sul finire dell'ondata di successo del poliziesco all'italiana (il cosiddetto "poliziottesco"), arriva quasi fuori tempo massimo questo ennesimo esempio diretto da Damiano Damiani, dopo Io ho paura (1977) e Un uomo in ginocchio (1979). Nuovamente in coppia con Giuliano Gemma, è un altro episodio costruito a tavolino per il pubblico, dotato di un buon ritmo e numerosi inseguimenti di stampo americano. Non si notano particolarmente le sferzate al mondo della politica e della finanza incontrollata di quegli anni, perché il film gode di un autocompiacimento eccessivo e scanzonato che mal si sposa con qualsiasi tentativo di seriosità, difatti largamente scansato. L'originalità latita; il germe, comunque, darà origine alla celebre serie televisiva La piovra (1984-2001). Scritto dal regista con Nicola Badalucco, Arduino Maiuri e Massimo De Rita.