La Belva
2020
Netflix
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Ludovico Di Martino
Attori
Fabrizio Gifuni
Lino Musella
Monica Piseddu
Emanuele Linfatti
Andrea Pennacchi
Leonida Riva (Fabrizio Gifuni) è un reduce di guerra cupo e solitario ormai da anni lontano dalla sua famiglia. Mentre tenta di ricucire il rapporto con i suoi figli, un tragico evento lo trasforma di nuovo in qualcosa che ormai pensava sepolto da tempo.

Tentativo di action italiano con un personaggio fisicamente imponente ma devastato da un passato tormentato e una marcata alienazione sociale, La Belva muove dall’idea di costruire una cruda storia di genere intorno al corpo di Fabrizio Gifuni, alle prese con un militare che si chiama come il celebre guerriero spartano, ha sperimentato delle torture in Afghanistan e ha combattuto più di una guerra come capitano, compresa una missione in Somalia. Se le premesse narrative sono stimolanti e di alto livello, specie per un panorama cinematografico nazionale non avvezzo a simili produzioni, la resa del prodotto, molto simile a una versione italiana di Io vi troverò con Liam Neeson, non è purtroppo all’altezza delle aspettative: la costruzione della sceneggiatura e dell’arco drammaturgico, piuttosto piatte e anodine, non sono infatti ben bilanciate rispetto a un protagonista così ingombrante, impedendo a un personaggio slabbrato, dissociato da se stesso, incline all’isolamento e stipato di medicinali e psico-farmaci, di emergere a dovere. Se il versante più drammatico della vicenda è frenato in partenza, un’impostazione fin troppo conservativa e guardinga, che evita di sporcarsi le mani tanto col disagio quanto sulla sgradevolezza di certe sotto-trame a tinte forti, non fa meglio il fronte puramente action della messa in scena, estremamente rigido e stiracchiato, oltre che congelato e a tratti perfino compromesso da malandati tentativi di introspezione che risultano impalpabili e lasciano il tempo che trovano. Gli stalli alla messicana convivono poi con battute eccessivamente didascaliche, ma in entrambi i casi ogni slancio viaggia al ribasso e il compiacimento operistico con cui si maneggia l’omicidio di un personaggio femminile appare anche formalmente discutibile. Scritto dal regista Ludovico Di Martino insieme a Claudia De Angelis e Nicola Ravera e prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia. Previsto inizialmente per l’uscita nelle sale, è stato distribuito infine da Netflix nel novembre 2020 a seguito della seconda ondata della pandemia di Covid-19 in Italia e della relativa chiusura delle sale cinematografiche. 
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