La mia banda suona il pop
2020
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Fausto Brizzi
Attori
Diego Abatantuono
Christian De Sica
Massimo Ghini
Sergio Rubini
Angela Finocchiaro
Paolo Rossi
Negli anni '80, i Popcorn erano all'apice della loro carriera musicale. Tony (Christian De Sica), Lucky (Massimo Ghini), Micky (Angela Finocchiaro) e Jerry (Paolo Russi), i componenti del gruppo, si sono divisi per via dei continui battibecchi e litigi e pensano di aver ormai dato con l'industria musicale, ma il magnate Ivanov (Rinat Khismatouline) spedisce la sua plenipotenziaria Olga (Natasha Stefanenko) dal loro ex manager Franco (Diego Abatantuono) per assoldare i quattro e organizzare una reunion speciale a San Pietroburgo.
La mia banda suona il pop porta sul grande schermo il ritorno sulle scene dei Popcorn, band italiana anni ’80 assolutamente di fantasia ma sicuramente credibile per forma ed estetica musicale, nel tentativo di costruire intorno al quartetto fittizio una commedia senile che ironizzi sul trascorrere del tempo e sui tic della musica di quel decennio. L’alchimia tra i quattro protagonisti strappa però un quantitativo minimo di sorrisi e la maggior parte delle gag appare sfiatata quando non addirittura tristanzuola. Estremamente dimessa e povera d’idee e anche la confezione, nella quale l’ambientazione russa, con tanto di miliardario con DeLorean in salotto, non brilla affatto per inventiva, generosità e trovate all’altezza del meccanismo comico messo in atto. L’ultima parte del film, oltretutto, è corredata da una virata verso il crime e la spy story di bondiana memoria di rivedibile amatorialità, per niente integrata col resto della narrazione e con le sue presunte prerogative. Gli interpreti, dal canto loro, si limitano a gigioneggiare senza troppo nerbo e i loro siparietti risultano stantii e col pilota automatico fin dalle prime battute. Brizzi aveva già raccontato gli anni ’80 con Notte prima degli esami (2006) e La mia banda suona il pop è infarcito, com’è facile immaginare, di riferimenti e citazioni innumerevoli a moltissimi cantanti pop eighties, dai Maria Bazar a Barbra Straisand, passando ovviamente per Umberto Tozzi, Ricchi e poveri, Toto Cutugno, Pupo, Albano e Romina, Marco Armani e via discorrendo. La finta hit dei Popcorn, Semplicemente complicata, è stata scritta tra gli altri dal maestro Bruno Zambrini, autore di successi come In ginocchio da te e Non son degno di te di Gianni Morandi e La bambola di Patty Pravo. Il cognome del personaggio di De Sica, Brando, è un omaggio al nome di battesimo del figlio dell’attore. Scritto da Brizzi con Marco Martini, Edoardo Falcone e Alessandro Bardani. Cameo di Tiberio Timperi nei panni di se stesso.
La mia banda suona il pop porta sul grande schermo il ritorno sulle scene dei Popcorn, band italiana anni ’80 assolutamente di fantasia ma sicuramente credibile per forma ed estetica musicale, nel tentativo di costruire intorno al quartetto fittizio una commedia senile che ironizzi sul trascorrere del tempo e sui tic della musica di quel decennio. L’alchimia tra i quattro protagonisti strappa però un quantitativo minimo di sorrisi e la maggior parte delle gag appare sfiatata quando non addirittura tristanzuola. Estremamente dimessa e povera d’idee e anche la confezione, nella quale l’ambientazione russa, con tanto di miliardario con DeLorean in salotto, non brilla affatto per inventiva, generosità e trovate all’altezza del meccanismo comico messo in atto. L’ultima parte del film, oltretutto, è corredata da una virata verso il crime e la spy story di bondiana memoria di rivedibile amatorialità, per niente integrata col resto della narrazione e con le sue presunte prerogative. Gli interpreti, dal canto loro, si limitano a gigioneggiare senza troppo nerbo e i loro siparietti risultano stantii e col pilota automatico fin dalle prime battute. Brizzi aveva già raccontato gli anni ’80 con Notte prima degli esami (2006) e La mia banda suona il pop è infarcito, com’è facile immaginare, di riferimenti e citazioni innumerevoli a moltissimi cantanti pop eighties, dai Maria Bazar a Barbra Straisand, passando ovviamente per Umberto Tozzi, Ricchi e poveri, Toto Cutugno, Pupo, Albano e Romina, Marco Armani e via discorrendo. La finta hit dei Popcorn, Semplicemente complicata, è stata scritta tra gli altri dal maestro Bruno Zambrini, autore di successi come In ginocchio da te e Non son degno di te di Gianni Morandi e La bambola di Patty Pravo. Il cognome del personaggio di De Sica, Brando, è un omaggio al nome di battesimo del figlio dell’attore. Scritto da Brizzi con Marco Martini, Edoardo Falcone e Alessandro Bardani. Cameo di Tiberio Timperi nei panni di se stesso.
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