Ladybird Ladybird
Ladybird Ladybird
1994
Infinity+
Paese
Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Ken Loach
Attori
Crissy Rock
Vladimir Vega
Sandie Lavelle
Mauricio Venegas
Ray Winstone
Clare Perkins
Jason Stracey
Luke Brown
Lily Farrell
Scottie Moore
Linda Ross
Maggie Conlan (Crissy Rock) viene da un passato difficile e da un'infanzia problematica: per questo risulta poco affidabile agli occhi dei servizi sociali, che le hanno tolto l'affidamento di tutti i figli. Lo stesso destino verrà riservato all'ultimo nato della donna, concepito con l'unica persona che forse le ha dimostrato amore e umanità, il paraguyano Jorge (Vladimir Vega).
Pur intenso e straziante, il dramma di Maggie è talmente continuativo nei suoi incontri con la cattiva sorte da risultare quasi parodistico, ma nel migliore e più riuscito dei modi possibili. Ken Loach, sin dalla prima sequenza (al karaoke) mette in circolo sentimenti di empatia generativa nei confronti della sua protagonista, seguita in un viaggio tra passato e presente che non è mai pretestuoso o noioso, vitalizzato (paradossalmente) dalle disgrazie della donna e, s'intende, dall'infuocato talento di Crissy Rock, interprete eccezionale (come del resto molte delle protagoniste nei film di Loach), colei che dà linfa vitale a una delle opere più calde, arrabbiate e tese del regista. Loach, e gli va riconosciuto, ha la grandissima capacità di raccontare i furori del sottoproletariato riuscendo persino a glorificarne i tratti più lievi. Non è cosa da poco, ed è anche il suo marchio di fabbrica. Orso d'argento alla migliore attrice al Festival di Berlino. Tra i titoli migliori in assoluto della filmografia del regista britannico.
Pur intenso e straziante, il dramma di Maggie è talmente continuativo nei suoi incontri con la cattiva sorte da risultare quasi parodistico, ma nel migliore e più riuscito dei modi possibili. Ken Loach, sin dalla prima sequenza (al karaoke) mette in circolo sentimenti di empatia generativa nei confronti della sua protagonista, seguita in un viaggio tra passato e presente che non è mai pretestuoso o noioso, vitalizzato (paradossalmente) dalle disgrazie della donna e, s'intende, dall'infuocato talento di Crissy Rock, interprete eccezionale (come del resto molte delle protagoniste nei film di Loach), colei che dà linfa vitale a una delle opere più calde, arrabbiate e tese del regista. Loach, e gli va riconosciuto, ha la grandissima capacità di raccontare i furori del sottoproletariato riuscendo persino a glorificarne i tratti più lievi. Non è cosa da poco, ed è anche il suo marchio di fabbrica. Orso d'argento alla migliore attrice al Festival di Berlino. Tra i titoli migliori in assoluto della filmografia del regista britannico.
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