Alla sexy archeologa Lara Croft (Angelina Jolie) viene affidata una missione piuttosto impegnativa: trovare il Vaso di Pandora, una reliquia al cui interno è contenuto un virus letale che potrebbe distruggere l'umanità intera, ricercata anche da un pericoloso scienziato con ambizioni terroristiche (Ciarán Hinds). La protagonista, però, deve prima recuperare alcuni oggetti fondamentali per la missione, ora in mano alla criminalità cinese: la aiuterà il galeotto Terry (Gerard Butler), una sua vecchia fiamma. Dopo il successo del primo film (quasi trecento milioni di dollari incassati in tutto il mondo), era prevedibile che Hollywood fosse interessata a portare avanti ulteriori avventure dell'archeologa più sensuale dell'universo videoludico, quella Lara Croft i cui videogame hanno costituito una parte importante nell'immaginario del joystick way of life agli albori del Nuovo Millennio. Peccato, però, che il precedente film (Tomb Raider, 2001, a firma Simon West) non fosse quel che si definirebbe un'opera di concetto e questo sequel, se possibile, gli è pure inferiore. La trama è banale e mai avvincente, gli effetti speciali di nessuna rilevanza e l'azione inutilmente fumosa. Angelina Jolie, ben poco espressiva, riprende il suo personaggio con notevole pigrizia (obblighi contrattuali?), mentre il regista Jan de Bont dirige con il pilota automatico. Da dimenticare.