Lasciami entrare
Låt den rätte komma in
2008
Paese
Svezia
Generi
Horror, Drammatico, Sentimentale
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Tomas Alfredson
Attori
Kåre Hedebrant
Lina Leandersson
Per Ragnar
Peter Carlberg
Ika Nord
Il dodicenne Oskar (Kåre Hedebrant), poco integrato a scuola e sofferente per il divorzio dei genitori, incontra la strana Eli (Lina Leandersson), recentemente trasferitasi nel quartiere con una sorta di patrigno (Per Ragnar). Il legame tra i due si rafforzerà, anche se Oskar sarà costretto a fare i conti con la vera natura della sua amata.
Tratto dal bellissimo e omonimo romanzo horror di John Ajvide Lindqvist, che è anche sceneggiatore, Lasciami entrare è un'edulcorazione della vicenda a uso e consumo di un pubblico eterogeneo. Eliminando tutti gli aspetti scomodi e ambigui che rendevano interessante l'opera letteraria (l'obesità di Oskar, la pedofilia, l'ambiguità sessuale di Eli), Tomas Alfredson confeziona un prodotto delicato, in fragile equilibrio tra storia d'amore, vampirismo classico e bildungsroman, che racconta la difficoltà di crescere nella periferia di Stoccolma. La fotografia algida aiuta a costruire atmosfere affascinanti, ma si rimpiange che il regista non si sia spinto più audacemente sulle tematiche presenti nel libro che avrebbero potuto regalare più originalità, preferendo soluzioni più accomodanti. Il rapporto tra Oskar ed Eli, tuttavia, è ben delineato e in più di un passaggio riesce a essere toccante, mentre non manca qualche momento di sanguinaria brutalità che vira il tono verso l'horror più esplicito.
Tratto dal bellissimo e omonimo romanzo horror di John Ajvide Lindqvist, che è anche sceneggiatore, Lasciami entrare è un'edulcorazione della vicenda a uso e consumo di un pubblico eterogeneo. Eliminando tutti gli aspetti scomodi e ambigui che rendevano interessante l'opera letteraria (l'obesità di Oskar, la pedofilia, l'ambiguità sessuale di Eli), Tomas Alfredson confeziona un prodotto delicato, in fragile equilibrio tra storia d'amore, vampirismo classico e bildungsroman, che racconta la difficoltà di crescere nella periferia di Stoccolma. La fotografia algida aiuta a costruire atmosfere affascinanti, ma si rimpiange che il regista non si sia spinto più audacemente sulle tematiche presenti nel libro che avrebbero potuto regalare più originalità, preferendo soluzioni più accomodanti. Il rapporto tra Oskar ed Eli, tuttavia, è ben delineato e in più di un passaggio riesce a essere toccante, mentre non manca qualche momento di sanguinaria brutalità che vira il tono verso l'horror più esplicito.
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