Una giovane donna russa (Dina Korzun) con figlio a carico parte da Mosca per andare a Londra a raggiungere il suo fidanzato e iniziare una nuova vita con lui. Quest'ultimo, però, non si presenta e lei è costretta a chiedere asilo politico. Interessante opera seconda di Pawel Pawlikowski, regista polacco che dimostra già una spiccata personalità. È una pellicola dal forte respiro umanista, drammatica e dai contenuti importanti, decisamente diversa da altri titoli dal soggetto piuttosto simile. Pawlikowski, infatti, ha talento visivo da vendere, punta su una cinepresa in perenne movimento e su un controllo registico invidiabile. La trama man mano si fa un po' scolastica e i cliché non mancano, ma sono gli unici limiti di un lungometraggio ricco di spunti degni di nota e di slanci estetici non indifferenti. Efficace prova di Dina Korzun.