Il Signore delle Tenebre (Tim Curry) vive confinato nel suo regno sotterraneo e desidera conquistare la Terra, facendo scomparire la luce e i sentimenti. Il primo passo è rapire e uccidere uno degli ultimi unicorni esistenti al mondo, simbolo di purezza e bene. A salvare il magico animale ci penserà una coppia di innamorati: la principessa Lili (Mia Sara) e Jack (Tom Cruise), ragazzo della foresta.

Reduce dal grande successo di Blade Runner (1982), Scott opta per un radicale ribaltamento di immaginario rispetto al film precedente. Per raccontare l'eterno scontro fra Bene e Male, il regista sceglie una rappresentazione che, simbolicamente, contrappone il buio alla luce: il trionfo del Bene è anche trionfo di luce (mentre la Los Angeles di Blade Runner era immersa nelle tenebre), tanto che le immagini sono pensate e costruite con il preciso scopo di enfatizzare la luminosità della messa in scena. Così facendo però Scott accentua un formalismo decisamente invasivo e controproducente, posticcio e mai affascinante. Tanto maniacale è la cura per le singole immagini e per i dettagli visivi, quanto sciatta è la scrittura di una fiaba che ha ben poco da dire, corredata da personaggi monodimensionali e persino irritanti. Decisamente fuori parte un Tom Cruise agli albori della carriera. Del film esistono tre versioni e due differenti colonne sonore: la prima versione, quella europea (presentata in concorso a Venezia), dura 94 minuti ed è musicata da Jerry Goldsmith; la seconda, americana, è più breve (89 minuti) con colonna sonora ad opera dei Tangerine Dream; la terza, la director's cut, è la più lunga (113 minuti) e ha reintrodotto il commento musicale di Goldsmith.