La leggenda di Gösta Berling
Gösta Berlings Saga
1924
Paese
Svezia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
183 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Mauritz Stiller
Attori
Lars Hanson
Greta Garbo
Gerda Lundequist
Jenny Hasselqvist
Sven Scholander
Ellen Hartman-Cederström
Mona Mårterson
Torstern Hammarén,
Svezia, inizio dell'Ottocento. Gösta Berling (Lars Hanson) è un pastore protestante che, a causa di gravi problemi di alcolismo, viene cacciato dalla sua comunità. Costretto ad abbandonare il villaggio in cui vive, finisce in un castello gestito da Margaretha (Gerda Lundequist): qui si unisce a un gruppo di cavalieri e conoscerà Elisabeth (Greta Garbo), la donna che, dopo una serie di vicissitudini, diventerà la sua compagna. Maestoso, prolisso, affascinante, ambizioso e sopra le righe: non mancano certo gli aggettivi per definire La leggenda di Gösta Berling, uno dei film più significativi firmati dal regista Mauritz Stiller. L'autore, per la terza volta (dopo Il tesoro di Arne, del 1919, e Gunnar Hedes Saga, del 1923), utilizza un testo di Selma Lagerlöf come base della sua pellicola. Modificandolo a suo piacimento, Stiller non si cura troppo di rimare fedele al testo di partenza, e per questo venne fortemente criticato in Svezia al momento dell'uscita del film. Aperto da una serie di sequenze notevoli, per uso delle luci e profondità di campo, la pellicola si contorce tra una serie infinita di intrighi e personaggi che accompagnano lo spettatore verso la sorprendente conclusione. Particolarmente lungo, il film ha ottimi momenti soprattutto nell'ultima parte, quando l'innevato paesaggio svedese diventa protagonista a tutti gli effetti. Debordante e ricco di suggestioni, tra innumerevoli pregi e diversi difetti, rappresenta il canto funebre dell'età d'oro del cinema (muto) svedese. Greta Garbo, al suo primo ruolo degno di nota, non ha ancora la grazia e l'eleganza che otterrà grazie alle luci dei riflettori di Hollywood.
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