Il cacciatore Buldeo (Joseph Calleia), ormai anziano, racconta a una turista la storia di Mowgli (Sabu Dastagir), ragazzo cresciuto nella giungla, adottato da un branco di lupi, amico degli animali ma minacciato dalla tigre mangiauomini Shere Kahn. Adattamento dell'omonimo romanzo di Rudyard Kipling, Il libro della giungla propone una versione più radicale della storia rispetto alla celebre pellicola animata della Disney (1967), con il protagonista che, alla fine, sceglie di abbandonare la società degli uomini, deluso dalla loro avidità, e di tornare nella foresta con i suoi amici a quattro zampe. Se gli effetti speciali mostrano il segno del tempo, rimangono efficaci la fotografia a colori e la visione fiabesca che restituisce atmosfere esotiche e sognanti da avventura d'altri tempi. Il protagonista è Sabu, celebre per aver interpretato Il ladro di Baghdad (1940) e per essere stato il primo divo indiano a Hollywood, la cui breve carriera si interruppe per la prematura scomparsa a soli 39 anni. Notevoli le scenografie di Vincent Korda mentre il terzo fratello, Alexander, è produttore: buono il successo di pubblico nonostante le critiche per essersi distaccati in più punti dalla materia d'origine.