Il Piccolo Principe
The Little Prince
2015
Netflix
Paese
Francia
Genere
Animazione
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Mark Osborne
Da poco trasferitasi in una nuova casa, una ragazzina si sta preparando a un colloquio per entrare in una delle scuole più prestigiose della zona: sua madre, particolarmente ansiosa, ha già pianificato il futuro della piccola e la sua tabella di marcia non prevede alcuna possibilità di svago. Uno strambo e anziano vicino di casa, però, rischia di distoglierla dallo studio con una curiosa storia che vede protagonista il “Piccolo Principe”.
Dopo aver diretto Kung Fu Panda (2008), Mark Osborne si cimenta nuovamente in un lungometraggio animato ambizioso e mai banale. Il Piccolo Principe, infatti, non è soltanto una convincente trasposizione cinematografica del famosissimo romanzo scritto da Antoine de Saint-Exupéry, ma ha anche il merito di saper coinvolgere il pubblico provando letteralmente a reinventare le basi del libro di riferimento, costruendo una storia originale che lo racchiude al suo interno. Per sottolineare la distanza tra le due sfere narrative, il regista decide di girare con due tecniche di animazione differenti (digitale per la trama originale, stop motion per il riadattamento) che si alternano: in questo modo vengono create sequenze magistrali e ben strutturate sia per la sapienza cinematografica su cui si fondano (notevole il prologo), sia per la genuina fantasia di cui si avvalgono (il decollo dell'aereo dell'aviatore). Pur riuscendo a toccare tematiche forti con la giusta sensibilità (merito questo da attribuire più che altro al romanzo), il film pecca però di prolissità ed è indebolito da un andamento altalenante, soprattutto in una parte centrale piuttosto debole. Tuttavia, nonostante il minutaggio eccessivo (quasi due ore) e il rischio concreto di annoiare il pubblico (soprattutto se pensiamo che il target di riferimento sono i bambini), nel complesso si tratta di un'operazione piacevole e coraggiosa che ha saputo trasporre efficacemente sul grande schermo uno dei libri più celebri, amati e citati di sempre. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Dopo aver diretto Kung Fu Panda (2008), Mark Osborne si cimenta nuovamente in un lungometraggio animato ambizioso e mai banale. Il Piccolo Principe, infatti, non è soltanto una convincente trasposizione cinematografica del famosissimo romanzo scritto da Antoine de Saint-Exupéry, ma ha anche il merito di saper coinvolgere il pubblico provando letteralmente a reinventare le basi del libro di riferimento, costruendo una storia originale che lo racchiude al suo interno. Per sottolineare la distanza tra le due sfere narrative, il regista decide di girare con due tecniche di animazione differenti (digitale per la trama originale, stop motion per il riadattamento) che si alternano: in questo modo vengono create sequenze magistrali e ben strutturate sia per la sapienza cinematografica su cui si fondano (notevole il prologo), sia per la genuina fantasia di cui si avvalgono (il decollo dell'aereo dell'aviatore). Pur riuscendo a toccare tematiche forti con la giusta sensibilità (merito questo da attribuire più che altro al romanzo), il film pecca però di prolissità ed è indebolito da un andamento altalenante, soprattutto in una parte centrale piuttosto debole. Tuttavia, nonostante il minutaggio eccessivo (quasi due ore) e il rischio concreto di annoiare il pubblico (soprattutto se pensiamo che il target di riferimento sono i bambini), nel complesso si tratta di un'operazione piacevole e coraggiosa che ha saputo trasporre efficacemente sul grande schermo uno dei libri più celebri, amati e citati di sempre. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare