Quando Lola (Franka Potente) viene a sapere che il fidanzato Manni (Moritz Bleibtreu) si è messo nei guai con un malavitoso, dà inizio a una lunga ed estenuante corsa, nel tentativo di raggiungerlo e salvargli la vita. Tom Tykwer si dimostra capace di realizzare un'opera personale e accattivante anche con un budget tutt'altro che elevato. Scopo del film è mostrare come azioni apparentemente insignificanti possano cambiare il corso degli eventi, anche se avvengono una frazione di secondo più tardi del dovuto: e lo fa attraverso regressioni temporali senza fondamento scientifico, che inizialmente generano una sorta di spaesamento. Lola corre è una pellicola ambiziosa per significato e tecnica, caratterizzata da un'abile regia che indugia sempre sugli stessi luoghi e oggetti, e ha il merito di non risultare ripetitiva. Franka Potente, giovane e inesperta attrice da cortometraggi e film TV di scarso appeal, si dimostra una scommessa vinta alla grande. La sequenza in cui Lola scende le scale, sostituita da un'inspiegabile e insensata scena a cartone animato, rappresenta uno scivolone che non inficia più di tanto il più che discreto risultato finale.