Lolita
Lolita
1997
Paesi
Usa, Francia
Generi
Drammatico, Erotico
Durata
137 min.
Formato
Colore
Regista
Adrian Lyne
Attori
Jeremy Irons
Dominique Swain
Frank Langella
Melanie Griffith
Suzanne Shepherd
Il maturo professor Humbert Humbert (Jeremy Irons) si innamora follemente della giovanissima e precoce Lolita (Dominique Swain). Per conquistarla, accetta la serrata corte della madre (Melanie Griffith), la sposa, ne provoca la morte e inizia un pellegrinaggio per le strade d'America insieme all'oggetto del suo desiderio. L'incontro con il commediografo Clare Quilty (Frank Langella) darà una tragica svolta agli eventi.
Il regista Adrian Lyne, su sceneggiatura di Stephen Schiff, accentua la fedeltà al romanzo di Vladimir Nabokov (già portato sul grande schermo da Stanley Kubrick nel 1962), eliminando (paradossalmente) il sottotesto sociologico e intellettualistico (vera chiave di lettura dell'opera kubrickiana) per enfatizzare la componente sessuale e cercare lo shock a ogni costo (la sequenza dell'amplesso sulla poltrona, svelato a sorpresa solo in un secondo tempo). Il risultato è francamente desolante: sviluppo superficiale, stile fintamente ricercato e un fastidioso voyeurismo di fondo, con personaggi ridotti a sterili macchiette senza spessore. Centro assoluto delle narrazione è l'insopportabile Dominique Swain (una Lolita totalmente svuotata di senso), che mastica chewing-gum a bocca aperta tentando di apparire erotica e si esibisce in demenziali crisi isteriche. Rigido e impacciato Frank Langella (che non regge il confronto con il predecessore Peter Sellers); l'unico a cercare di dare dignità al film è un fragile e contraddittorio Jeremy Irons. Il che non è comunque sufficiente. Colonna sonora di Ennio Morricone.
Il regista Adrian Lyne, su sceneggiatura di Stephen Schiff, accentua la fedeltà al romanzo di Vladimir Nabokov (già portato sul grande schermo da Stanley Kubrick nel 1962), eliminando (paradossalmente) il sottotesto sociologico e intellettualistico (vera chiave di lettura dell'opera kubrickiana) per enfatizzare la componente sessuale e cercare lo shock a ogni costo (la sequenza dell'amplesso sulla poltrona, svelato a sorpresa solo in un secondo tempo). Il risultato è francamente desolante: sviluppo superficiale, stile fintamente ricercato e un fastidioso voyeurismo di fondo, con personaggi ridotti a sterili macchiette senza spessore. Centro assoluto delle narrazione è l'insopportabile Dominique Swain (una Lolita totalmente svuotata di senso), che mastica chewing-gum a bocca aperta tentando di apparire erotica e si esibisce in demenziali crisi isteriche. Rigido e impacciato Frank Langella (che non regge il confronto con il predecessore Peter Sellers); l'unico a cercare di dare dignità al film è un fragile e contraddittorio Jeremy Irons. Il che non è comunque sufficiente. Colonna sonora di Ennio Morricone.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare