Fallito il tentativo di intraprendere una carriera a New York, Jim (Casey Affleck) torna con le pive nel sacco dalla famiglia nell'Indiana, dove dovrà affrontare le frustrazioni di una vita provinciale insoddisfacente e i problemi del fratello Tim (Kevin Corrigan). Partendo come una commedia agra sulla depressione e sull'inettitudine, Lonesome Jim ha il grave limite di tirare in lungo un discorso scarno, più che minimalista come vorrebbe la messinscena, che si esaurisce presto e non può fare altro che virare in commedia rosa per poter dilatare il minutaggio. Affleck e la Tyler non sono una coppia indimenticabile e il finale buonista vanifica gli sforzi asprigni e melanconici della prima parte, in cui il disagio della provincia, unitamente alla paura di chi si affaccia ai trent'anni di aver sprecato la migliore porzione di vita, è palpabile. Occorre anche dire che una drastica riduzione del budget poco prima dell'inizio delle riprese non ha sicuramente giovato al progetto, costringendo la produzione a tagliare frettolosamente i giorni di lavorazione, ma l'impressione è che sia l'intenzione iniziale a non essere abbastanza forte. Pressoché ignorato al pubblico.