Daffy Duck viene licenziato per via della sua invidia nei confronti di Bugs Bunny. Fa amicizia con lo stuntman DJ Drake (Brendan Fraser) e dà il via a una catena di guai. Spiritoso tentativo di replicare la commistione tra cartoon e live action, anche se ben lontano dalle vette raggiunte (e mai eguagliate) da Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988) di Robert Zemeckis. Looney Tunes: Back in Action avrebbe dovuto essere un seguito di Space Jam (1996), detestato però dal maestro dell'horror per famiglie Joe Dante, che volle quindi distanziarsene. Il regista, che torna all'animazione dopo Small Soldiers (1998), propende quindi per un approccio più vicino allo spirito irriverente dei Looney Tunes, eliminando l'inutile personaggio di Lola Bunny e non facendosi mancare qualche frecciatina ai danni del tanto odiato lungometraggio con protagonista Michael Jordan. Le citazioni e gli ammiccamenti cinefili abbondano (da Kubrick a Indiana Jones, passando per Guerre Stellari), così come le partecipazioni illustri: Steve Martin, Timothy Dalton, Joan Cusack e persino un cameo di Roger Corman. Adatto a un pubblico infantile, Looney Tunes: Back in Action risulta troppo caotico e pasticciato per gli adulti, che comunque potranno divertirsi a riconoscere i riferimenti al cinema e alla cultura pop. Oltre a interpretare DJ Drake, Fraser fa se stesso e doppia nell'originale il distruttivo diavoletto della Tasmania TAZ.