Los colonos
Los colonos
2023
Paesi
Cile, Argentina, Gran Bretagna, Taiwan, Germania, Svezia, Francia, Danimarca
Generi
Drammatico, Western
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Felipe Gálvez
Attori
Mark Stanley
Camilo Arancibia
Benjamín Westfall
Alfredo Castro
Sam Spruell
Marcelo Alonso
Cile, 1901. Tre cavalieri vengono pagati per proteggere un possedimento. Sono un soldato britannico, un mercenario americano e un cecchino di razza mista, che si rende conto che la sua vera missione è uccidere la popolazione indigena.
Felipe Gálvez, al suo primo lungometraggio, decide di raccontare la fondazione nazionale in forma revisionista: sceglie quindi di mettere in scena un capitolo che era stato eradicato dai libri di storia cilena, il genocidio del popolo nativo dei Selk’nam. L’argomento è delicatissimo, e il neo regista lo tratta con la giusta attenzione, senza strafare con le scene di violenza, pur non edulcorando il comportamento sanguinario dei colonizzatori. MacLennan e Bill fanno a gara di machismo, esprimendo tutta la loro rozzezza davanti agli occhi di un dolente Segundo, con cui non si può non empatizzare di fronte all’orrore che è costretto a subire e a praticare. Nettamente diviso in due parti, a loro volta divise in capitoli, il film ha dalla sua una stupenda fotografia, che rende la Tierra del Fuego la grande protagonista, e delle interpretazioni intense. Alcuni personaggi della prima parte appaiono leggermente gratuiti e l’incontro con loro spezza un po’ il ritmo generale. Nonostante ciò, la scrittura è quasi sempre sul pezzo (Mariano Llinás è tra gli autori della sceneggiatura) e il finale non si dimentica facilmente.
Felipe Gálvez, al suo primo lungometraggio, decide di raccontare la fondazione nazionale in forma revisionista: sceglie quindi di mettere in scena un capitolo che era stato eradicato dai libri di storia cilena, il genocidio del popolo nativo dei Selk’nam. L’argomento è delicatissimo, e il neo regista lo tratta con la giusta attenzione, senza strafare con le scene di violenza, pur non edulcorando il comportamento sanguinario dei colonizzatori. MacLennan e Bill fanno a gara di machismo, esprimendo tutta la loro rozzezza davanti agli occhi di un dolente Segundo, con cui non si può non empatizzare di fronte all’orrore che è costretto a subire e a praticare. Nettamente diviso in due parti, a loro volta divise in capitoli, il film ha dalla sua una stupenda fotografia, che rende la Tierra del Fuego la grande protagonista, e delle interpretazioni intense. Alcuni personaggi della prima parte appaiono leggermente gratuiti e l’incontro con loro spezza un po’ il ritmo generale. Nonostante ciò, la scrittura è quasi sempre sul pezzo (Mariano Llinás è tra gli autori della sceneggiatura) e il finale non si dimentica facilmente.
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