Oliver Barrett (Ryan O'Neal) è ricco, viziato e in perenne conflitto con il padre (Ray Milland); Jennifer Cavalleri (Ali MacGraw), povera e caparbia, tenta di esorcizzare la propria precaria condizione economica dedicandosi allo studio. Si incontrano, si scontrano, si innamorano, ma il loro rapporto sarà ostacolato dalle differenze sociali e distrutto da un'incombente tragedia.

Celeberrimo dramma a sfondo sentimentale diretto da Arthur Hiller, che mette in scena il romanzo di Erich Segal (autore anche dello script). Nessun tipo di guizzo strutturale in questo prodotto meccanico e colmo di stereotipi lacrimevoli: l'amore contrastato, il divario di stampo classista, la malattia come perno devastatore di un sentimento puro e sincero. La regia si adagia su uno sviluppo prevedibile ai limiti del naïf, puntando su abbondanti dosi di melassa e su dialoghi a dir poco stucchevoli; ma è innegabile, in ogni caso, una inaspettata e strisciante fascinazione, dovuta forse a rimandi di tipo ancestrale (propri soprattutto del pubblico femminile). Particina per Tommy Lee Jones nel ruolo di Hank; ormai cult la colonna sonora di Francis Lai, che vinse l'Oscar. Altre sei nomination: miglior film, regia, attore e attrice protagonisti, attore non protagonista (John Marley alias Phil), sceneggiatura.