Le luci della sera
Laitakaupungin valot
2006
Paesi
Finlandia, Germania, Francia
Genere
Drammatico
Durata
78 min.
Formato
Colore
Regista
Aki Kaurismäki
Attori
Janne Hyytiäinen
Maria Järvenhelmi
Maria Heiskanen
Ilkka Koivula
Sergei Doudko
Andrei Gennadiev
Koistinen (Janne Hyytiäinen) è una guardia giurata. Silenzioso e riservato subisce le angherie dei colleghi, ma sogna di mettere su una ditta di sicurezza tutta sua. Un giorno, viene avvicinato dalla bella Mirja (Maria Järvenhelmi) e sembra che finalmente la fortuna e l'amore abbiano bussato alla sua porta. Ma sta per essere incastrato in un losco affare. In una Helsinki fotografata con le tonalità del russo e del blu, con una resa pittorica che ricorda i notturni di Hopper, si consuma la parabola dell'illusione di Koistinen, guardia giurata solitaria, incapace di un qualsiasi rapporto basilare col resto del mondo. È l'illusione di una vita all'insegna dell'accettazione e della comprensione, quella che acceca un personaggio che, rinchiuso nel suo mondo utopico e avvolto in una catatonia beffarda e decadente, è convinto che un riscatto sia possibile. Sbagliando. Le inquadrature fisse del regista finnico, i dettagli, i campi lunghi di una capitale fatta di bar, porti e chioschi improbabili descrivono impietosamente la beffa illusoria del mondo ai danni dei suoi abitanti più fragili, il senso di indifferenza di una realtà distante e crepuscolare: ne viene fuori un quadro straniante, quasi kafkiano, specchio perfetto di un sistema impietoso per impossibilità di capire il punto di vista e lo sguardo sul mondo dell'inetto ma a suo modo eroico Katainen, che per la sua lealtà subisce il carcere, l'umiliazione, l'impossibilità di rifarsi una vita, le botte degli sgherri del “cattivo” che la fa franca. Una parabola struggente che rende però manifesta la tendenza di Kaurismäki a rifare sempre lo stesso film, nonostante l'ispirazione non sia più quella di un tempo. E, nella seconda parte della pellicola, il regista si siede un po' troppo sugli allori, accontentandosi degli efficaci spunti proposti inizialmente. Presentato in concorso al 59° Festival di Cannes, è un lungometraggio che omaggia (sin dal titolo) il cinema di Charlie Chaplin, da sempre uno degli autori più amati dallo stesso Kaurismäki.
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