Franco Amore (Pierfrancesco Favino) è un poliziotto che racconta come per tutta la vita sia sempre stato una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare.

Opera terza di Andrea Di Stefano, dopo Escobar del 2014 e The Informer del 2019, L’ultima notte di Amore è un film che parte da un soggetto banale e che sa molto di già visto: nella sua ultima notte in servizio, un poliziotto vedrà crollare tutte le sue certezze cacciandosi nei guai. Nonostante anche lo svolgimento non riservi grandi sorprese, questo lungometraggio riesce comunque a funzionare e scorrere in maniera efficace per tutta la sua durata: il merito è di un ottimo ritmo e di una regia capace di coinvolgere dal primo all’ultimo minuto, anche grazie a una colonna sonora avvolgente che accompagna perfettamente le immagini. Basta la prima, lunga inquadratura notturna su Milano, oppure la notevolissima immagine conclusiva, per notare come questa pellicola sia un prodotto perfettamente curato e altrettanto ben recitato, sia da un eccellente Pierfrancesco Favino, sia dal resto del cast. Il risultato è un riuscito lungometraggio dal sapore metropolitano, che gioca bene con gli stilemi classici del genere noir: dalla scelta di un lungo flashback alle tipologie dei personaggi in scena. Prima di arrivare nelle sale italiane, il film è stato presentato nella sezione Berlinale Special Gala del Festival di Berlino 2023.