Lumière and Company
Lumière et compagnie
1995
Paesi
Francia, Danimarca, Spagna, Svezia
Genere
Sperimentale
Durata
92 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Registi
Sarah Moon
Merzak Allouache
Gabriel Axel
Vicente Aranda
Theodoros Angelopoulos
Bigas Luna
John Boorman
Youssef Chahine
Alain Corneau
Costa-Gavras
Raymond Depardon
Francis Girod
Peter Greenaway
Lasse Hallström
Michael Haneke
Hugh Hudson
Gaston Kaboré
Abbas Kiarostami
Cédric Klapisch
Andrej Končalovskij
Patrice Leconte
Spike Lee
Claude Lelouch
David Lynch
Ismail Merchant
James Ivory
Claude Miller
Idrissa Ouedraogo
Arthur Penn
Lucian Pintilie
Jacques Rivette
Helma Sanders-Brahms
Jerry Schatzberg
Nadine Trintignant
Fernando Trueba
Liv Ullmann
Yoshishige Yoshida
Jaco Van Dormael
Régis Wargnier
Wim Wenders
Zhang Yimou
Attori
Bruno Ganz
Otto Sander
Isabelle Huppert
Sven Nykvist
Aidan Quinn
A 100 anni dalla nascita del cinema, a quaranta registi è concessa l'opportunità di girare un film con la storica macchina da presa dei fratelli Lumière. Tre i requisiti da rispettare: durata di 52 secondi, nessun suono sincronizzato, massimo tre riprese.
Affascinante esperimento cinematografico che nasce dalla volontà del Museo del Cinema di Lione di celebrare il compleanno della settima arte, intrecciando un ideale ponte di congiunzione tra i Lumière e alcuni importanti autori contemporanei. Di ogni corto è mostrata anche parte della lavorazione e si possono ascoltare brevi interviste ai registi coinvolti. Molto diversi gli approcci dei vari cineasti alla sfida. Se Patrice Leconte sceglie di omaggiare i Lumière posizionando ancora, un secolo dopo, la loro macchina da presa nella stazione di La Ciotat, è nello sguardo anarchico di registi come David Lynch e Peter Greenaway che si avvertono le suggestioni più forti, sebbene proprio i loro corti non rispettino le regole di partenza. Due maestri come Zhang Yimou e Youssef Chahine offrono all'obiettivo dei Lumière luoghi simbolici dei loro paesi come le piramidi e la Grande Muraglia. Di grandissimo valore teorico il contributo di Michael Haneke, la ripresa di un telegiornale nel giorno dell'anniversario della prima proiezione cinematografica. Sorprendente e geniale la scelta minimalista di Abbas Kiarostami, mentre Wim Wenders si limita a citare se stesso e i suoi angeli berlinesi. Nessun italiano tra i partecipanti. Un unico, fugace omaggio a Federico Fellini nel corto del francese Francis Girod. Irresistibile, per ogni cinefilo che si rispetti.
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