Negli anni Cinquanta, Luna Di Capua (Iaia Forte) è una maestra napoletana che nasconde le sue origini dietro una forte necessità di tenere tutto sotto controllo attraverso un piglio deciso. Quando, attraverso una lampada magica, la sua ombra (Iaia Forte) prende forma e vita propria, sarà costretta a fare i conti con un suo doppio espansivo ed esuberante. Entrambe avranno a che fare con il bidello Angelo (Maurizio Nichetti), innamorato di loro. Nichetti prende spunto dalla letteratura per l'infanzia, in particolare da Peter Pan, per costruire una fiaba sulla necessità di ritornare bambini e di superare i limiti che si autoimpongono gli adulti per potersi divertire fino in fondo. Si gioca con la tecnica, alternando in modo convincente animazione e live action. Il risultato, che non va oltre l'operazione semplicemente cinefila, è quello di richiamare il mondo magico e misterioso del precinema con gli intrattenimenti basati sulle ombre cinesi. Buono il cast, in cui spiccano Iaia Forte in doppia veste e Ivano Marescotti, nei panni di un divertente docente che rimpiange, neanche troppo segretamente, il fascismo. Torna la vena poetica e surreale tipica di Nichetti, anche se la trama è fin troppo infantile, soprattutto se confrontato alle opere più riuscite, come Rataplan (1979), Ladri di saponette (1989) e Volere volare (1991).