Alla guida della sua auto, Lily (Cathryn Harrison) investe un tasso, resta coinvolta in una guerra tra eserciti di sessi opposti, avvista un unicorno e giunge a una fattoria. Qui incontra una vecchia signora forse moribonda (Therese Giehse), convinta che le sue esperienze siano frutto dell'immaginazione. Con qualche difficoltà, si integrerà nella strana vita della casa. Avanguardia, sogno, provocazione: c'è tutto e niente in questa pellicola di Malle destinata ovviamente al fallimento commerciale. In effetti, per chi non sia di un umore più che congeniale, è difficile arrivare fino in fondo senza uno sbadiglio, persi tra mille sequenze che non hanno né un vero filo conduttore né la forza dell'accostamento surrealista. Riduttivo però vedere la vicenda della ragazza come un semplice aggiornamento (post-industriale) di Alice nel paese delle meraviglie, quando in effetti le tematiche (anche sessuali) si ritrovano in tante fiabe con eroine femminili. Lo spettatore contemporaneo, poi, potrebbe trovare risonanze (non del tutto peregrine) con La città incantata (2001) di Miyazaki, a riprova dell'universalità delle fonti di ispirazione (anche inconsce). Mortifero, in ogni caso, l'ultimo fermo-immagine. Il film è dedicato alla Giehse, scomparsa alla fine delle riprese.