Mad Max: Oltre la sfera del tuono
Mad Max Beyond Thunderdome
1985
Paese
Australia
Generi
Azione, Fantascienza
Durata
107 min.
Formato
Colore
Registi
George Miller
George Ogilvie
Attori
Mel Gibson
Tina Turner
Angry Anderson
Frank Thring
Angelo Rossitto
Bruce Spence
Paul Larsson
Adam Cockburn
Vagando senza meta nel deserto australiano, l'ex poliziotto Max Rockatansky (Mel Gibson) giunge a Bartertown, città governata dalla regina Aunty Entity (Tina Turner). Spinto a combattere per scardinare il monopolio energetico di Master (Angelo Rossitto), si ribella e viene mandato in esilio: l'incontro con un gruppo di orfani cambierà la sua prospettiva.
Terzo capitolo, dopo Interceptor (1979) e Interceptor – Il guerriero della strada (1981), della saga ideata da George Miller (che qui co-dirige insieme a George Ogilvie). Le conseguenze dell'apocalisse atomica, un'umanità ridotta a livello bestiale, il caos come nuova regola di sopravvivenza: elementi ormai stigmatizzati, ma Mad Max: Oltre la sfera del tuono pare regredire rispetto alla serrata compiutezza del film precedente, a causa di una sceneggiatura (firmata dal regista con Terry Hayes) meno coesa e di un ritmo più dilatato. Miller si dimostra cauto anche nella rappresentazione della violenza, diradando la furia selvaggia che sembrava dominare le prime opere e auspicando una labile speranza tramite le giovani generazioni, ma il tutto risulta poco incisivo e troppo referenziale. In ogni caso, da brivido l'ambientazione desertica, esaltata dalla fotografia di Dean Semler; e Tina Turner buca lo schermo grazie a un personaggio ambiguo e iconico. Musiche di Maurice Jarre, con la hit We Don't Need Another Hero, cantata dalla stessa Turner, a fare da traino.
Terzo capitolo, dopo Interceptor (1979) e Interceptor – Il guerriero della strada (1981), della saga ideata da George Miller (che qui co-dirige insieme a George Ogilvie). Le conseguenze dell'apocalisse atomica, un'umanità ridotta a livello bestiale, il caos come nuova regola di sopravvivenza: elementi ormai stigmatizzati, ma Mad Max: Oltre la sfera del tuono pare regredire rispetto alla serrata compiutezza del film precedente, a causa di una sceneggiatura (firmata dal regista con Terry Hayes) meno coesa e di un ritmo più dilatato. Miller si dimostra cauto anche nella rappresentazione della violenza, diradando la furia selvaggia che sembrava dominare le prime opere e auspicando una labile speranza tramite le giovani generazioni, ma il tutto risulta poco incisivo e troppo referenziale. In ogni caso, da brivido l'ambientazione desertica, esaltata dalla fotografia di Dean Semler; e Tina Turner buca lo schermo grazie a un personaggio ambiguo e iconico. Musiche di Maurice Jarre, con la hit We Don't Need Another Hero, cantata dalla stessa Turner, a fare da traino.
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