Emigrato dalla Sicilia alla volta degli Stati Uniti, Anthony 'Tony' Cortino (Jay Mohr) inizia la scalata dell'ambiente malavitoso quando decide di vendicare l'attentato al padrino Vincenzo Cortino (Lloyd Bridges), occorso durante la sua festa di matrimonio con Diane (Christina Applegate). Esilaranti disavventure in vista. Regista di culto della parodia demenziale americana, Jim Abrahams ha scritto e diretto uno stanco collage di gag poco ispirate che, partendo dalla rivisitazione dei miti generati da Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola (con sparatorie, fastoso pranzo di nozze e boss impettiti) finisce per includere nel calderone delle citazioni anche Quei bravi ragazzi (1990), Casinò (1995), Forrest Gump (1994), Il postino (1994) e Il paziente inglese (1996). Il miscuglio di omaggi procede per accumulo, senza il ritmo e la brillantezza dei cult L'aereo più pazzo del mondo (1980) e Top Secret! (1984), diretti da Abrahams insieme ai fratelli David e Jerry Zucker, piccoli grandi maestri della comicità nonsense. Simpatico il prologo che strizza l'occhio ai titoli di Saul Bass, così come il titolo originale decisamente surreale. Dedicato alla memoria di Lloyd Bridges (1913-1998), scomparso un mese prima dell'uscita del film.