La giovane docente newyorkese Maggie (Greta Gerwig) è decisa ad avere un figlio e mettere ordine nella sua vita che non l'appaga fino in fondo. La sua quotidianità subisce una sterzata quando si imbatte nell'impacciato professore di antropologia John (Ethan Hawke), sposato però con l'eccentrica Georgette (Julianne Moore) e padre di due figli. Con il passare del tempo, Maggie, diventata madre, dovrà rivedere i propri piani e valutare come far coesistere la felicità di tutti e tre. Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e passato successivamente anche al Sundance nel 2016, Il piano di Maggie è una innocua commedia romantica con tutti gli ingredienti al posto giusto per farsi apprezzare dagli amanti delle pellicole indie contemporanee. Un film ironico e spensierato sulle occasioni della vita e l'imprevedibilità dei rapporti sentimentali, che incastra tutte le componenti nella maniera giusta, finendo però per forzare il quadro complessivo verso un mood hipster un po' stucchevole: la brillante Greta Gerwig, variante aggiornata della Diane Keaton di alleniana memoria, disperde la sua spontaneità sfoggiando uno studiatissimo guardaroba fintamente démodé, tra loft perennemente disordinati e locali cheap di tendenza. Rebecca Miller (moglie di Daniel Day-Lewis) non dà sfoggio di grande personalità nemmeno nella scelta dell'ambientazione, optando per una New York lontana dalle solite immagini da cartolina e colta negli scorci meno mainstream. Carino, leggiadro, simpatico e nulla più. A convincere senza riserve è la prova di Julianne Moore, sopra le righe con classe. Presentato nella sezione Panorma del Festiva di Berlino 2016.