Malcolm X
Malcolm X
1992
Paesi
Usa, Giappone
Generi
Biografico, Drammatico
Durata
202 min.
Formato
Colore
Regista
Spike Lee
Attori
Denzel Washington
Angela Bassett
Albert Hall
Al Freeman Jr.
Delroy Lindo
Spike Lee
Theresa Randle
Kate Vernon
Lonette McKee
Christopher Plummer
Giancarlo Esposito
Tommy Hollis
Vita di Malcolm Little (Denzel Washington), figlio di un predicatore ucciso dal Ku Klux Klan. Avvicinato in galera da un musulmano devoto di Elijah Muhammad (Al Freeman Jr.), leader della Nation of Islam, diventa Malcolm X, attivista per i diritti degli afroamericani, durissimo accusatore dell'America bianca. Assumerà posizioni sempre più intransigenti, ma il controllo dell'FBI e il rischio di ritorsioni violente da parte dei suoi ex compagni gli creeranno non pochi problemi.
Dramma biografico diretto da Spike Lee, che adatta con Arnold Perl l'Autobiografia di Malcolm X scritta da Alex Haley, elevandola a mezzo per una necessaria presa di coscienza sull'impegno come afroamericano. Il risultato è un kolossal che evita di scolpire il busto di un eroe senza macchia, ma ne racconta diffusamente l'evoluzione e la crescita, dando grande spazio alla gioventù criminale e alle fasi più controverse (ma debitamente circostanziate) dell'attivismo politico, dal separatismo nero alla contrapposizione anche violenta con la cultura bianca. Il finale, che segue la definitiva conversione all'Islam e l'acquisizione di una consapevolezza più forte verso la convivenza pacifica e il movimento per i diritti civili, è disperato come una grande occasione mancata dall'America nera, che piange il salvatore perduto, ma che pure ha armato il suo assassino. Un film che aspira all'emblematico, alla costruzione di un canone e di una narrazione condivisa; Lee si sentì osteggiato e la quasi contemporaneità con il JFK (1991) di Oliver Stone ne stimolò dichiarazioni polemiche e vagamente paranoidi. Pindarico nelle ambizioni, esaltato da una straordinaria interpretazione di Denzel Washington e da una raffinata cura formale: un titolo ancora notevolissimo nel panorama di un genere sempre più in espansione come il biopic e un prezioso punto di riferimento per la comprensione di una delle figure chiave del Novecento americano. Musiche di Terence Blanchard.
Dramma biografico diretto da Spike Lee, che adatta con Arnold Perl l'Autobiografia di Malcolm X scritta da Alex Haley, elevandola a mezzo per una necessaria presa di coscienza sull'impegno come afroamericano. Il risultato è un kolossal che evita di scolpire il busto di un eroe senza macchia, ma ne racconta diffusamente l'evoluzione e la crescita, dando grande spazio alla gioventù criminale e alle fasi più controverse (ma debitamente circostanziate) dell'attivismo politico, dal separatismo nero alla contrapposizione anche violenta con la cultura bianca. Il finale, che segue la definitiva conversione all'Islam e l'acquisizione di una consapevolezza più forte verso la convivenza pacifica e il movimento per i diritti civili, è disperato come una grande occasione mancata dall'America nera, che piange il salvatore perduto, ma che pure ha armato il suo assassino. Un film che aspira all'emblematico, alla costruzione di un canone e di una narrazione condivisa; Lee si sentì osteggiato e la quasi contemporaneità con il JFK (1991) di Oliver Stone ne stimolò dichiarazioni polemiche e vagamente paranoidi. Pindarico nelle ambizioni, esaltato da una straordinaria interpretazione di Denzel Washington e da una raffinata cura formale: un titolo ancora notevolissimo nel panorama di un genere sempre più in espansione come il biopic e un prezioso punto di riferimento per la comprensione di una delle figure chiave del Novecento americano. Musiche di Terence Blanchard.
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