Mite ma logorroico rappresentante di attrezzature odontoiatriche, Andy Fiddler (Eugene Levy) si ritrova coinvolto per errore in un traffico d’armi, scambiato per una talpa e costretto a collaborare con lo sboccato e scorbutico agente federale Derrick Vann (Samuel L. Jackson). Un sodalizio forzato e inizialmente disastroso, che finirà però col dare frutti inaspettati.

Il poliziesco si tinge dei colori della commedia in questo informe prodotto dall’umorismo stantìo e spesso demenziale, diretto dal Les Mayfield che già si era aggirato nei medesimi territori con Da ladro a poliziotto (1999). Il flebile e mal utilizzato presupposto del film è la dicotomia tra i due antitetici protagonisti, tra la comicità ebraica di Levy (lanciato dalla saga di American Pie) e l’iconicità granitica e black di Jackson. Attori totalmente sprecati, al servizio di una sceneggiatura che ritrita cliché in un calderone di banalità e ricorre spesso e volentieri alla trivialità più becera, con dosi massicce di meteorismi e battutacce.