Il signor Chu (Sihung Lung), anziano e burbero chef di Taipei, vive con le tre figlie non ancora sposate: Jia-Chien (Chien-Lien Wu), donna in carriera ansiosa di emanciparsi, Jia-Jen (Kuei-Mei Yang), insegnante repressa con alle spalle una vecchia delusione d'amore e Jia-Ning (Yu-Wen Wang), giovane studentessa in preda ai primi turbamenti amorosi. Opera terza di Ang Lee che, per la seconda volta (dopo Il banchetto di nozze, 1993), gira con capitali taiwanesi e americani. Scritto dallo stesso regista con James Schamus e Hui-Ling Wang, è un ritratto di famiglia costruito con gradevole leggerezza e altrettanta profondità. Nella metafora del cibo e dei sapori come elementi simbolici (deliziosa la prima sequenza del film, vero e proprio trattato di arte gastronomica orientale), si sviluppa una commedia dolceamara sugli affetti e l'incomunicabilità, sul tempo che passa e le disillusioni della vita. In questa sinfonia culinaria diretta con grazia e interpretata splendidamente da tutto il cast, non c'è un personaggio fuori posto, un dialogo inutile, una caduta di stile. Il cinema di Lee commuove e fa sorridere allo stesso tempo, vibrando di emozioni che coinvolgono a tutte le latitudini. Esiste un remake americano, Tortilla Soup di Maria Ripoll (2001).