Il marito
1958
Paesi
Italia, Spagna
Genere
Commedia
Durata
82 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Nanni Loy
Fernando Palacios
Gianni Puccini
Attori
Alberto Sordi
Aurora Bautista
Luigi Tosi
Alberto De Amicis
Carlo Ninchi
Marcello Giorda
Pino Patti
Rosita Pisano
Alberto (Alberto Sordi) si è appena sposato con Elena (Aurora Bautista), una violoncellista diplomata, e deve far fronte a diverse difficoltà: la nuova vita coniugale, l'ingerenza di suocera e cognata, la crisi economica, i problemi della sorella (Rosita Pisano).
Commedia di costume tratta da un soggetto di Alberto Sordi e dello sceneggiatore Rodolfo Sonego, si basa su una critica aspra al matrimonio (Sordi del resto rimase sempre scapolo convinto) e alla famiglia ancora molto tradizionale che si scontra con un'Italia pronta a investire sul futuro rappresentato dall'iniziativa imprenditoriale. La guerra tra i sessi prende il via fin da subito con una serie di gag più o meno efficaci, in cui moglie e marito si manovrano subdolamente: tra le più riuscite, la scena del derby mancato da Alberto per presenziare a un concertino d'archi improvvisato da Elena e la ritorsione di lui con l'esplosione del violoncello. I personaggi, però, son eccessivamente stereotipati: la suocera è rigida e invadente, la cognata voltagabbana, la moglie gelosa, mentre il marito riprende le caratteristiche dell'italiano medio, aggressivo con i deboli e pronto a chinare la testa di fronte ai potenti, disposto a tutto pur di ottenere il risultato auspicato. La regia di Nanni Loy e Gianni Puccini è briosa, ma non sempre incisiva, lasciando troppo spazio al mattatore Sordi, sopra le righe e non nella sua forma migliore.
Commedia di costume tratta da un soggetto di Alberto Sordi e dello sceneggiatore Rodolfo Sonego, si basa su una critica aspra al matrimonio (Sordi del resto rimase sempre scapolo convinto) e alla famiglia ancora molto tradizionale che si scontra con un'Italia pronta a investire sul futuro rappresentato dall'iniziativa imprenditoriale. La guerra tra i sessi prende il via fin da subito con una serie di gag più o meno efficaci, in cui moglie e marito si manovrano subdolamente: tra le più riuscite, la scena del derby mancato da Alberto per presenziare a un concertino d'archi improvvisato da Elena e la ritorsione di lui con l'esplosione del violoncello. I personaggi, però, son eccessivamente stereotipati: la suocera è rigida e invadente, la cognata voltagabbana, la moglie gelosa, mentre il marito riprende le caratteristiche dell'italiano medio, aggressivo con i deboli e pronto a chinare la testa di fronte ai potenti, disposto a tutto pur di ottenere il risultato auspicato. La regia di Nanni Loy e Gianni Puccini è briosa, ma non sempre incisiva, lasciando troppo spazio al mattatore Sordi, sopra le righe e non nella sua forma migliore.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare