Marketa Lazarovà
Marketa Lazarovà
1967
Paese
Cecoslovacchia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
162 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Frantisek Vlacil
Attori
Josef Kemr
Magda Vasaryova
Nada Hejna
Jaroslav Moucka
Frantisek Velecky
XIII secolo. Mentre l’esercito del re di Boemia si scontra con dei clan ancora vicini al Paganesimo, Marketa (Magda Vásáryová), promessa a Dio dal padre, viene rapita e violentata, ma si innamora del suo aggressore.
A dispetto del titolo, il film non si focalizza esclusivamente sul personaggio di Marketa, regalando invece un affresco corale che alterna un realismo sporco e crudo a momenti di visioni estatiche. Tra rapimenti e massacri, la vera lotta è quella tra un Paganesimo ancora radicato e un cristianesimo che iniziava a imporre la sua autorità a livello capillare. Una narrazione fluviale, ricchissima di personaggi, immerge lo spettatore in un Medioevo crudele e selvaggio, dove lo splendore abbacinante della neve non fa altro che sottolineare la sozzura intorno a sé. Curatissima tutta la confezione, dai magnifici costumi alle scenografie, passando per un accompagnamento musicale che si rifà alle composizioni dell’epoca e a una fotografia superba. Regia e scrittura, poi, gestiscono in maniera non banale un soggetto che poteva facilmente scadere nel manicheismo, rendendo invece tutti i personaggi complessi sia attraverso la loro caratterizzazione che con inquadrature audaci che li scrutano senza pietà. Un film non semplice, ma altrettanto difficile da dimenticare.
A dispetto del titolo, il film non si focalizza esclusivamente sul personaggio di Marketa, regalando invece un affresco corale che alterna un realismo sporco e crudo a momenti di visioni estatiche. Tra rapimenti e massacri, la vera lotta è quella tra un Paganesimo ancora radicato e un cristianesimo che iniziava a imporre la sua autorità a livello capillare. Una narrazione fluviale, ricchissima di personaggi, immerge lo spettatore in un Medioevo crudele e selvaggio, dove lo splendore abbacinante della neve non fa altro che sottolineare la sozzura intorno a sé. Curatissima tutta la confezione, dai magnifici costumi alle scenografie, passando per un accompagnamento musicale che si rifà alle composizioni dell’epoca e a una fotografia superba. Regia e scrittura, poi, gestiscono in maniera non banale un soggetto che poteva facilmente scadere nel manicheismo, rendendo invece tutti i personaggi complessi sia attraverso la loro caratterizzazione che con inquadrature audaci che li scrutano senza pietà. Un film non semplice, ma altrettanto difficile da dimenticare.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare