Tony Childress (Matthew Modine) ha scritto, diretto e interpretato un film su Gesù e sta per ripartire per gli Stati Uniti, mentre l'attrice che ha recitato come Maria Maddalena (Juliette Binoche) decide di andare a Gerusalemme colpita dall'esperienza sul set. A New York, Tony è ospite di Ted Younger (Forest Whitaker) che conduce uno show sulla parola di Cristo e che a sua volta è in crisi con la moglie che sta rischiando di perdere un bambino. Con una misura che forse non ci si aspettava da Ferrara, Mary affronta direttamente quel rapporto non solo tra individuo e religione, ma tra questa e la sua rappresentazione artistica (attraverso cinema e TV) che è sempre stato presente, quando non ostentato, nelle opere del regista. Grazie anche a un cast credibile, il racconto riesce ad appassionare con la forza della parola tanto quanto con quella delle immagini. Se quelle di repertorio sugli scontri in Medio Oriente sono forse scontate, è indubbio il fascino delle riflessioni teologiche accostate ai grattacieli scintillanti della metropoli. A lasciare insoddisfatti è forse proprio il personaggio della Binoche: mentre la lavorazione del film e lo show televisivo ci svelano il possibile ruolo di Maddalena come antagonista di Pietro a capo della Chiesa, la Marie attrice non riesce ad essere il fulcro dell'azione e la sua “testimonianza” ha bisogno di tragedie per toccare il cuore degli altri protagonisti. Tutto sommato un peccato veniale per una pellicola comunque riuscita, anche se un po' altalenante. Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia. A sorpresa, buon successo di pubblico.