La Seconda guerra mondiale è appena terminata quando Diego (Yves Montand), rientrato dalla prigionia, incontra Malou (Nathalie Nattier), donna infelice con cui passa qualche ora d'amore. Ma lei è già sposata e il “destino” sarà avverso ai due novelli innamorati. Fatta eccezione per il successivo e misconosciuto La fleur de l'âge (1947), questa è l'ultima collaborazione ufficiale tra il regista Marcel Carné e lo sceneggiatore Jacques Prévert, una coppia che ha fatto la storia del “realismo poetico” francese negli anni Trenta con titoli come Il porto delle nebbie (1938) e Alba tragica (1939). I due qui giocano un po' di maniera e perdono la freschezza di quei lungometraggi, riprendendone atmosfere e quel senso di fatalità che attraversa la pellicola dall'inizio alla fine. Ma il quadro è ancora di discreta eleganza e la caratterizzazione dei personaggi degna di una menzione più che positiva. Anche Parigi, vera co-protagonista della vicenda e ricostruita in studio, ha in questa pellicola un fascino non comune. Inizialmente i due protagonisti dovevano essere Jean Gabin e Marlene Dietrich, ma Yves Montand (che rese famosissima la canzone Les feuilles mortes) e Nathalie Nattier riescono a non farli rimpiangere troppo.