I Metallica affrontano, tra il 2001 e il 2003, il periodo più difficile della loro carriera. Il bassista Jason Newsted lascia la band, sostituito da Robert Trujillo, e i superstiti si ritrovano in studio di registrazione: conflitti mai risolti esploderanno, creando una crisi pericolosa per il futuro della band. Documentario (sulla cui veridicità ci si può interrogare) che tenta di aggirare la semplice apologia, assai comune in questo tipo di operazioni, per arrivare alla verità dietro il luccichio dello showbiz. I registi Joe Berlinger e Bruce Sinofsky si impegnano a limare gli eccessi, sia tecnici che strutturali, ma lo sviluppo gira spesso a vuoto e scade a tratti nella farsa (James Hetfield e Lars Ulrich si prendono a pesci in faccia, mentre un terapeuta di gruppo assunto dal management cerca di sviscerare i motivi dei loro disaccordi). Non manca un certo coraggio nell'esporre le debolezze dei protagonisti (Hetfield affronta alcuni mesi di rehab a causa dall'abuso di alcool), ma rimane comunque la sensazione di uno scaltro tentativo di rilancio da parte di una band molto criticata per le scelte musicali già dagli anni '90. Il titolo è ripreso da un brano contenuto nell'album St. Anger. Vincitore di un Indipendent Spirit Award come miglior documentario.